Cos’è il danno da deprivazione genitoriale?

Quale prescrizione si applica se il figlio chiede il risarcimento danni?



La violazione degli obblighi di mantenimento, di istruzione e di educazione, determina per un figlio un’inevitabile e insanabile ferita di quei fondamentali diritti che nascono con il rapporto di filiazione. Diritti che spettano anche al figlio quando sono genitori naturali e non sono sposati.

Ma cosa accade se il genitore non adempie a questo obbligo?

La violazione di questi obblighi costituisce un fatto illecito per la legge. Sono fonte di responsabilità e motivo di risarcimento per il danno procurato ai figli. Il disinteresse per i figli o la scelta di distaccarsi di proposito,  il rifiuto, la trascuratezza materiale o la carenza affettiva da parte dei genitori nei confronti dei figli, violano norme costituzionali e internazionali.

Cos’è il danno da deprivazione genitoriale?

Si chiama così il pregiudizio sofferto per la violazione degli obblighi dei genitori verso i figli . In sostanza, è il danno che viene causato al figlio per la protratta e forzata mancanza della figura di un genitore, per scelta di quest’ultimo. Il pregiudizio può essere sia materiale sia morale e dipende dal tipo di abbandono, dalla sua durata e dalle conseguenze che la violazione dei doveri genitoriali ha comportato. Nello specifico:
– Il danno non patrimoniale, si riferisce alla sofferenza morale del figlio che è stato privato delle attenzioni e dell’affetto del genitore, e l’aspetto esistenziale per il pregiudizio alla sua vita di relazione presente e futura;
– il danno patrimoniale, invece, consiste nella perdita di opportunità che deriva da una mancanza dei mezzi economici necessari per raggiungere un livello di istruzione adeguata alle sue capacità, con conseguente pregiudizio per la formazione spendibile nel mondo del lavoro .

Quanto tempo ha il figlio per chiedere il risarcimento?

I comportamenti di abbandono materiale o morale di un genitore nei confronti dei suoi figli possono durare per anni o per decenni. Possono istaurarsi dal giorno della loro nascita e si protraggono sino a quando raggiungono l’età adulta. A questo proposito ci si chiede se l’esercizio dell’azione di risarcimento possa prescriversi. La corte di Cassazione si è occupata della prescrizione del danno da illecito endofamiliare che consiste nella deprivazione genitoriale, affermando che la stessa non decorre dal momento del raggiungimento della maggiore età del figlio abbandonato, ma da quello nel quale lo stesso raggiunge l’indipendenza economica e psicologica .

Facciamo un esempio

Il padre, chiamato a risarcire i danni, sostiene che la decorrenza della prescrizione coincide con il compimento della maggiore età, che segna il momento nel quale si acquista la capacità di agire per tutelare i propri diritti. I Supremi Giudici hanno respinto questa tesi. Ritengono il comportamento del genitore un illecito permanente, valorizzando il concetto secondo cui,

il momento della richiesta di risarcimento e la sua prescrizione decorre da quando la vittima acquista la consapevolezza della possibilità di esercitare il diritto.

Nel caso in questione, la Suprema Corte ha riconosciuto il risarcimento dei danni da deprivazione genitoriale per un periodo di 25 anni, a partire dal momento della nascita del figlio, liquidandoli in 61.500 euro, in considerazione “del lungo lasso di tempo del comportamento omissivo” tenuto dal genitore riconosciuto colpevole di abbandono.

Perché è importante

La sentenza chiarisce come per il calcolo del termine della prescrizione, non incide il raggiungimento della maggiore età, ovvero la capacità giuridica per  chiedere il risarcimento. Chi subisce un abbandono, ha la necessità di maturare e superare il desiderio filiale di riprendere il rapporto genitoriale, solo in quel momento inizierà a decorrere la prescrizione.

NOTE

Riferimenti normativi
Art. 315 bis codice civile;
Art. 2947 del codice civile;
Cass. civ. Sez. Unite n. 2855/73; Cass. sez. Unite n. 576/2008;
Cass n. 11097/2020; Cass. n. 40335/2021; Cass. n.6167/2023.

1.Una definizione di danno da deprivazione genitoriale in Cass. sent. n. 11097/2020, precedenti Cass. civ. Sez. Unite n. 2855/73- Cass. sez. Unite n. 576/2008.
2.Cass. sent. n. 14382/2019.
3. Cass. Ord. 16/12/2021 n. 40335


Maria Concetta Falcone Mi impegno con costanza nell’acquisire nuove competenze perché voglio che, con me al suo fianco, il cliente si senta al sicuro. Penso che le esperienze maturate al lavoro possano essere d’aiuto anche agli altri, perciò ne parlo qui, in modo più semplice possibile.

TAG

Copyright © 2021-2022
Tutti i contenuti di questa piattaforma sono riservati e la riproduzione totale o parziale è vietata.
Le casistiche e ogni altro riferimento al diritto riportati nel blog non hanno carattere di consulenza né sostituiscono il parere professionale. Gli articoli sono redatti e pubblicati con lo scopo di chiarire al lettore inesperto gli aspetti più complessi della materia e fargli acquisire maggiore consapevolezza in ambito legale
Simplius® è un marchio registrato a livello europeo. Tutti i diritti sono riservati.
Simplius® è un progetto di Andrea Borsani Studio Legale

CONTATTI


Privacy e Condizioni