Separazione coniugale, quali diritti hanno i nonni?

L'interesse preminente del bambino e i limiti al mantenimento dei rapporti con i parenti

3 Marzo 2023


I nonni, così come gli zii, sono indispensabili per la crescita serena dei bambini. Rappresentano, molto spesso, momenti di gioia, divertimento, spensieratezza. Sono anche di grande aiuto per i genitori. Pensiamo al padre e alla madre impegnati sul lavoro, all’aiuto che danno soprattutto nei primi momenti della crescita. Per questo la legge riconosce ai nonni e agli zii il diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni (1). Hanno dritto di crescere in famiglia in un ambiente sereno (2). Tante sono le pronunce della Cassazione con cui ribadisce il diritto dei nonni a mantenere un rapporto affettivo con i propri nipoti (3). Tuttavia può accedere che nei rapporti tra gli adulti siano presenti frizioni che escludono o incidono negativamente sulla possibilità effettiva che i minori coltivino relazioni parentali equilibrate e continuative. Vediamo il perché.

Cosa succede se ai nonni è inibito di vedere i nipoti?

È possibile ricorrere al Tribunale per i Minorenni, la cui competenza territoriale è individuata tenuto conto della residenza abituale del minore. In tal modo di chiederanno i provvedimenti opportuni a tutela dei figli. Il diritto del nonno, tuttavia, non può essere mai riconosciuto a scapito dell’interesse del nipote, che è sempre prevalente. La materia delle relazioni familiari è da sempre governata dal noto principio del best interest of child (cosiddetto interesse Superiore del bimbo). L’effetto è la compressione dei diritti e delle prerogative dei nonni, dei genitori o di ogni altro familiare, qualora ciò sia necessario ad una migliore tutela del minore.

Cosa valuta il Tribunale per i Minorenni?

Occorre osservare che il minore che abbia compiuto dodici anni, oppure di età inferiore, se capace di discernimento (4), deve sempre essere ascoltato nei procedimenti che lo riguardano. Tuttavia, oltre alla primaria importanza da attribuire alle dichiarazioni eventualmente rese, è necessario valutare se e in che misura le relazioni significative con gli ascendenti potrebbero incidere sullo sviluppo sano ed equilibrato dei minori.

Guardiamo a un caso

Di recente è intervenuta la Suprema Corte di Cassazione (5), cassando con rinvio una sentenza con cui la Corte d’Appello, confermando le valutazioni del primo giudice, aveva riconosciuto ai nonni e allo zio paterno di incontrare i nipoti minori, malgrado la contraria volontà dei genitori. In particolare, i giudice dei due gradi avevano riconosciuto il diritto alla relazione con i nipoti sul mero presupposto dell’insussistenza di un pregiudizio per i minori che potesse derivare dalla frequentazione. La Corte di Cassazione si è pronunciata enunciando il principio per cui il diritto degli ascendenti a frequentare i nipoti minori è meritevole di riconoscimento nel caso in cui si dimostri che l’aspetto relazione e affettivo che ne deriverebbe, andrebbe a favorire il sano ed equilibrato sviluppo della loro personalità. Non è sufficiente la semplice mancanza di pregiudizi. La Suprema Corte ha aggiunto che il mantenimento di un rapporto significativo non può essere assicurato tramite la costrizione del bambino, soprattutto nel caso in cui durante l’ascolto manifesti la mancata volontà di frequentare i nonni.

Perché è importante

La sentenza è importante perché ci spiega come al centro di tutto ci sia l’interesse a un normale sviluppo della personalità del minore. La preminenza della tutela del minore, esclude gli ascendenti  dal diritto di mantenere la frequentazione per la semplice pretesa del rapporto di parentela.

NOTE

1.Art. 317 bis c.c.
2.Si v. art. 315, comma 2, c.c.
3.Ordinanza n. 21895/22 depositata l’11 luglio 2022,
4.L’art. 336 bis c.c. prevede che l’ascolto del minore è precipuo nei procedimenti in cui devono essere adottati provvedimenti che lo riguardano, a meno che non sia manifestamente superfluo ovvero contrasti con l’interesse dello stesso. Sul punto si segnalano altresì diverse pronunce della Suprema Corte, espressione dell’orientamento ormai consolidato per cui “ l’ascolto del minore costituisce una modalità, tra le più rilevanti, di riconoscimento del suo diritto fondamentale ad essere informato e ad esprimere le proprie opinioni nei procedimenti che lo riguardano, nonché elemento di primaria importanza nella valutazione del suo interesse” ( si v. ex plurimis Cass. Civ., Sez. I, ordinanza n. 12018 del 7 maggio 2019).
5.Cass. Civ., Sez. I., sent. 31 gennaio 2023, n. 2881


Cosma Conforti L’idea che mi anima dal profondo è ottenere il miglior risultato possibile per chi mi affida le proprie vicende, prima che giuridiche, umane.

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