Può un agente immobiliare trattenere la cauzione di un contratto d’affitto? La risposta della Cassazione è chiara: no, non può. Chi riceve denaro per conto del locatore deve consegnarlo subito, altrimenti rischia una condanna penale.
Una proprietaria affida la locazione del suo appartamento a un mediatore immobiliare. L’accordo va a buon fine, ma quando gli inquilini versano la cauzione, il mediatore non la consegna alla proprietaria. Dice di averla ricevuta, mostra perfino la schermata di un bonifico, ma i soldi non arrivano mai. Il Tribunale assolve: secondo i giudici, la proprietaria non avrebbe potuto querelare, perché i soldi erano stati dati dal conduttore, non a lei. Ma la Cassazione ribalta tutto (1).
I giudici supremi spiegano che il mediatore, anche se non ha un contratto scritto di incarico, riceve il denaro per conto della proprietaria. Quindi quelle somme non sono sue, ma appartengono alla locatrice. Trattenerle significa appropriazione indebita. In parole semplici: se incassi per conto di qualcuno, devi consegnare. Tenere i soldi equivale a rubarli. La Corte aggiunge che la proprietaria è persona offesa e può querelare, perché la cauzione era destinata a lei.
L’appropriazione indebita si verifica quando qualcuno riceve legittimamente qualcosa che appartiene ad altri, ma poi decide di tenerla per sé. Ti fidi di qualcuno, gli affidi soldi o beni, e lui invece di restituirli li tiene come se fossero suoi. Non serve la truffa né la violenza: il reato nasce dalla rottura della fiducia.
Il mediatore aveva ricevuto la cauzione per conto della proprietaria. Avrebbe dovuto girarla subito a lei, ma l’ha trattenuta.
In quel momento ha “cambiato la destinazione” del denaro: da bene altrui a bene proprio. Ed è lì che nasce l’appropriazione indebita.
Perché il mediatore non ha alcun diritto di trattenere la cauzione. Non può dire “la tengo come garanzia” o “me la compenso con la provvigione”. Chi riceve denaro per conto di altri deve restituirlo. Trattenerlo equivale a impossessarsene.
È la proprietaria dell’immobile, perché la cauzione era destinata a lei. Gli inquilini hanno versato il denaro, ma non era loro.
Quindi è la proprietaria a poter sporgere querela.
Il reato è punito con pena detentiva e pecuniaria, ma soprattutto comporta una responsabilità penale personale per chi si appropria del denaro affidato. E in ambito professionale, la violazione della fiducia aggrava la posizione di chi opera nel settore.
Questa decisione tocca proprietari, inquilini e mediatori. Ribadisce che chi opera in un ruolo fiduciario non può trasformare la fiducia in un diritto di trattenere. Chi riceve somme per conto di altri ha un dovere di trasparenza. E chi le affida deve sapere che la legge protegge la correttezza nei rapporti.
Ricorda:Chi riceve per conto di altri non amministra fiducia, ma responsabilità. La fiducia è importante, ma il controllo è necessario.
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[1] Cassazione Penale, Sezione II, sentenza 13 ottobre 2025, n. 33683.
[2] Art. 646 codice penale
[3] Art. 1189 codice civile
