Un giudice ha ordinato a una condomina di spostare i suoi cani perché l’abbaiare notturno era talmente forte e insistente da rendere impossibile il riposo ai vicini. Il Tribunale di Bologna (1) ha ritenuto che quei rumori superassero la normale tollerabilità e che il vicino avesse diritto a vivere serenamente nella propria casa.
In un condominio, alcuni cani abbaiavano per buona parte della notte. Il vicino, ormai esausto, ha segnalato rumori continui e odori forti, con conseguenze sulla sua salute e sulla vita quotidiana.
Il giudice ha verificato che il disturbo era reale e superiore a quello che una persona può sopportare in un contesto normale. Per questo ha accolto la richiesta e ha imposto alla proprietaria degli animali di trasferirli altrove.
La legge non vieta di tenere animali in condominio. Anzi, tutela il loro possesso. Ma questa libertà non può trasformarsi in un disagio per gli altri. Se rumori, odori o comportamenti degli animali diventano eccessivi, il proprietario deve intervenire.
Il giudice ha ritenuto che: il rumore era superiore al livello che può essere considerato normale in un’abitazione; il disturbo avveniva soprattutto di notte, quando il riposo deve essere garantito; il vicino aveva dimostrato di subire un pregiudizio concreto.
In questi casi, la legge permette al giudice di ordinare misure immediate per eliminare il problema. A volte basta imporre accorgimenti. In altre, come qui, è necessario spostare gli animali.
Prima di tutto, bisogna capire se il rumore è davvero anomalo. Non basta un fastidio sporadico. Il disturbo deve essere forte, continuo o comunque tale da superare quello che è normale tollerare in un contesto abitativo.
Ecco come comportarsi:
1. Parlare con il vicino. Molte situazioni si risolvono con una semplice segnalazione. A volte il proprietario non si accorge della portata del problema.
2. Documentare il disturbo. Conservare eventuali registrazioni, annotare gli orari in cui il rumore si ripete, acquisire testimonianze di altri condomini, rivolgersi al medico se il sonno o la salute ne risentono.
3. Chiedere l’intervento dell’amministratore. Il regolamento non può vietare di tenere animali, ma può prevedere regole sulla quiete e sul rispetto degli altri.
4. Rivolgersi a un avvocato. Se il disturbo continua, è possibile chiedere al giudice un ordine urgente per far cessare il problema. Quando il rumore supera la normale tollerabilità, il tribunale può imporre soluzioni anche drastiche.
La convivenza in condominio richiede rispetto reciproco. Questa decisione conferma che tenere animali è un diritto, ma non può ledere la tranquillità degli altri; la tutela del riposo e della salute del vicino viene prima del comportamento anomalo degli animali; la giustizia può intervenire con misure rapide quando il disagio è serio e documentato.
Per chi vive situazioni simili, sapere che è possibile ottenere una tutela immediata è fondamentale. Ciò vale non solo per i rumori, ma per qualsiasi comportamento che renda invivibile la propria casa.
Ricorda:Se i rumori degli animali del vicino ti impediscono di riposare, non rimanere in silenzio. Parla prima con il proprietario, raccogli prove del disturbo e coinvolgi l’amministratore. Se il problema continua, puoi chiedere al giudice un intervento rapido per riportare tranquillità nella tua casa.
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