Auto che prende fuoco: chi deve provare cosa per ottenere il risarcimento?

La Cassazione ribadisce: chi chiede il risarcimento deve provare il nesso tra difetto e danno. Non basta dire che l’auto era stata riparata.



Se la tua auto prende fuoco, non basta dire “l’avevo portata in officina, quindi è colpa loro”.
La Cassazione ha chiarito che per ottenere un risarcimento serve dimostrare un legame preciso tra il difetto e il danno.

Il Caso

Un automobilista aveva visto la propria vettura andare a fuoco. Qualche tempo prima era stato sostituito un faro in officina. Convinto che l’incendio fosse legato a quell’intervento, il proprietario aveva fatto causa al riparatore. Tribunale e Corte d’Appello avevano respinto la richiesta: mancava la prova che l’incendio derivasse dalla sostituzione del faro, peraltro fornito dallo stesso cliente. La Cassazione (1) ha confermato: non basta ipotizzare un collegamento, bisogna provarlo.

Cosa dice la Cassazione

Il consumatore ha sì delle agevolazioni probatorie, ma queste valgono solo se riesce a provare che il difetto era presente al momento della consegna del bene. Non basta un verbale dei Vigili del fuoco che parla genericamente di “cause elettriche” per dimostrare il nesso con l’intervento dell’officina. In pratica: chi chiede il risarcimento deve dimostrare non solo il danno, ma anche che questo è dipeso da un difetto collegato al lavoro o al bene acquistato.

Cosa significa

Se ti capita un problema simile:Documenta tutto: conserva ricevute, verbali, eventuali perizie. Prova il collegamento: non basta dire “è successo dopo la riparazione”, serve dimostrare che proprio quella riparazione ha causato il guasto. Attenzione alle cause infondate: la Cassazione ha condannato il ricorrente anche per abuso del processo, con una sanzione economica aggiuntiva

Perchè è importante saperlo?

Se la tua auto prende fuoco o subisce un grave danno, per ottenere un risarcimento devi dimostrare che l’officina o il venditore hanno consegnato un bene difettoso o hanno lavorato male. Senza questa prova, il rischio è non solo perdere la causa, ma anche pagare una condanna aggiuntiva.

📢 Ti è mai capitata una situazione simile? Raccontacelo nei commenti!
📌 Seguici per altri consigli legali pratici e chiari!
✨ “Quello che per noi è semplice, per voi è Simplius!

NOTE
  1. Corte di Cassazione ordinanza 17 settembre 2025, n. 25548

Andrea Borsani Ho sempre creduto che ognuno possa fare la sua parte per migliorare le cose. Nel mio piccolo, voglio rendere l’esperienza giuridica semplice. Per questo, con i clienti ho un approccio da “amichevole avvocato di quartiere” e ho dato vita al progetto Simplius.

TAG

Copyright © 2021-2022
Tutti i contenuti di questa piattaforma sono riservati e la riproduzione totale o parziale è vietata.
Le casistiche e ogni altro riferimento al diritto riportati nel blog non hanno carattere di consulenza né sostituiscono il parere professionale. Gli articoli sono redatti e pubblicati con lo scopo di chiarire al lettore inesperto gli aspetti più complessi della materia e fargli acquisire maggiore consapevolezza in ambito legale
Simplius® è un marchio registrato a livello europeo. Tutti i diritti sono riservati.
Simplius® è un progetto di Andrea Borsani Studio Legale

CONTATTI


Privacy e Condizioni