L’avvocato può chiedere compensi sproporzionati rispetto al valore effettivo della causa?

Comprendere il "Giusto Compenso": come la Cassazione guida gli Avvocati e i Cittadini verso un equo valore della prestazione



La recente ordinanza della Corte di Cassazione (1) ha sollevato importanti questioni relative alla determinazione dei compensi degli avvocati, sottolineando la necessità di adeguare tali compensi al valore effettivo della lite.

Quanto può chiedere un avvocato per il suo lavoro?

Un avvocato può pretendere un compenso basato sul valore della causa, ma se la somma richiesta è eccessiva rispetto a quella effettivamente riconosciuta, il giudice può ridurla. È quanto ha stabilito la Cassazione, confermando la decisione del Tribunale di Firenze, che ha ridimensionato il compenso richiesto da un legale per l’assistenza fornita a una società.

Il caso:

Un avvocato aveva assistito una società in alcune cause di lavoro. Al momento della liquidazione del compenso, ha richiesto 92.000 euro, basandosi sul valore iniziale della causa. Tuttavia, il Tribunale ha riconosciuto solo 24.000 euro, adeguandosi alla liquidazione della Corte d’Appello, che ha valutato l’effettivo valore della controversia. L’avvocato ha presentato ricorso in Cassazione, sostenendo che il compenso dovesse essere calcolato sulla base della cifra indicata nella domanda giudiziale.

Cosa ha deciso la Cassazione?

La Suprema Corte ha respinto il ricorso, confermando che il compenso dell’avvocato deve essere proporzionato al valore reale della controversia e non semplicemente a quanto richiesto inizialmente. Infatti, se la somma domandata è chiaramente gonfiata, il giudice può considerare il valore effettivo della causa per determinare l’onorario. Questo principio tutela il cliente e garantisce che i compensi siano equi e giustificati rispetto al lavoro svolto.

Cosa significa?

Se devi affrontare una causa e il tuo avvocato ti presenta un preventivo molto elevato, bisogna ricordare che: 1. il compenso deve essere proporzionato al valore della controversia; 2.  Il giudice può intervenire se ritiene la richiesta eccessiva; 3. È sempre possibile chiedere chiarimenti e dettagli sulle voci di spesa.

Cosa fare se il tuo avvocato chiede un compenso troppo alto?

Se ritieni che la richiesta sia sproporzionata:

1️⃣ Confrontati con il legale e chiedi spiegazioni sulla cifra richiesta.
2️⃣ Verifica i parametri tariffari previsti per la tua causa.
3️⃣ Se hai dubbi, consulta un altro professionista per un parere indipendente.
4️⃣ Puoi contestare la somma davanti al giudice, chiedendo che venga adeguata al valore effettivo della causa.

In conclusione

La decisione della Cassazione è importante perché assicura che i compensi degli avvocati siano giusti e trasparenti, evitando richieste sproporzionate che potrebbero penalizzare il cliente.

NOTE
  1. Corte di Cassazione n. 5001 del 26 febbraio 2025

Andrea Borsani Ho sempre creduto che ognuno possa fare la sua parte per migliorare le cose. Nel mio piccolo, voglio rendere l’esperienza giuridica semplice. Per questo, con i clienti ho un approccio da “amichevole avvocato di quartiere” e ho dato vita al progetto Simplius.

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