L’equilibrio è la condizione a cui si deve tendere. L’equilibrio è tutto. Per questo ci piace paragonare la società alle pile di sassi che talvolta troviamo sulla spiaggia. Quelle sculture suscitano meraviglia perché è difficile trovare il perfetto equilibrio tra gli elementi. La società si evolve e prospera quando gli individui convivono in armonia. Vale a dire quando le azioni del singolo non ledono i diritti altrui. Quando c’è equilibrio.
Ogni persona agisce per migliorare la propria vita. È naturale. Ma le azioni che appaiono vantaggiose per una possono rivelarsi dannose per un’altra. Abbiamo fondato questa realtà convinti che il diritto garantisca una misura uguale per tutti, che sia il codice attraverso cui è possibile mantenere l’equilibrio. O ripristinarlo. Sappiamo che da soli non possiamo garantire questa condizione. Ma facciamo la nostra parte nel costruire una società equa.
È quello che facciamo, ad esempio, quando guidiamo qualcuno verso la risoluzione di una controversia legale o assistiamo un imprenditore nel riemergere da una crisi d’impresa. Aiutare privati, aziende o enti pubblici è il nostro modo di riposizionare sulla pila un sassolino instabile, che compromette l’equilibrio dell’intera scultura. In tribunale, un avvocato ha la possibilità di generare cambiamenti. E deve assumersi la responsabilità di attuarli. Ma conquistando il bene di uno deve tendere al bene di tutti.
Perché anche se non togliamo mai la toga, siamo sempre persone.
